Che ne direste se, per circa 80€, qualcuno vi proponesse un laptop dalla concezione radicalmente innovativa e per giunta ben disegnato? Ebbene, per quanto inverosimile possa sembrare, quest’utopia si stia concretando con le prime consegne, effettuate a partire dal termine del mese appena trascorso. Olpc, One Laptop Per Child: ecco il nome del progetto partorito sotto la direzione di Nicholas Negroponte all’interno del Massachusetts Institute of Technology.
Si tratta d’un calcolatore dal costo pari a circa 100$, destinato agli scolari dei paesi in via di sviluppo.
Quella che vedete ritratta non è una scatola colorata né il suo rendering. È una macchina solida, molto evoluta e piena di contenuti che vanta, oltre al resto, la possibilità di collegarsi ad altre via radio, un assorbimento bassissimo d’elettricità, uno schermo girevole su due assi perpendicolari, un sistema operativo molto affidabile e robusto completamente nuovo costruito su fondamenta Linux e, certo non da ultimo, un insieme d’applicazioni studiate appositamente per la più verde età.
Se già tutto ciò può parer rivoluzionario, pensate agli ovvi malumori suscitati nel settore dei maggiori produttori di hardware e software – impegnati in poco convincenti progetti parelleli destinati a perpetuare gli attuali rapporti di forza –, al dilà di questo immaginate quanto lavoro e diplomazia possa essere occorsa onde persuadere della bontà e della solidità dell’operazione parecchi funzionari di governo: parlare con un autentico caleidoscopio d’uomini completamente differenti per razza, usanze, mentalità e sistema politico di nazioni quali Libia, Ruanda, Brasile, Pakistan alla cui infanzia saranno destinati i primi esemplari.
Dopo le prime prove sul campo, gli attesi feedback da parte degli utilizzatori finali ed i conseguenti aggiornamenti, s’è progettato di far produrre negli stabilimenti di Quanta Computer, a Taiwan, e successivamente consegnare in tutto il mondo cinque milioni di esemplari entro la fine di quest’anno.
Pur non essendo stato trascurata, per tastiera ed applicazioni, la questione delle diversità linguistiche e di scrittura globali, le XO saranno macchine che, in primis, si baseranno sull’innovativa interfaccia grafica ad icone battezzata Sugar, appositamente sviluppata da un’équipe di Pentagram guidata da Lisa Strausfeld. Quest’interfaccia sarà usata come metafora spaziale per descrivere i diversi gradi concentrici negli insiemi di prossimità: dal livello domestico a quello più esterno del vicinato, rappresentando sul display, tramite le icone d’altri utenti di calcolatori simili, la maglia effettiva costruita da antenne Wi-Fi predisposte per creare automaticamente una rete con qualunque altro XO acceso nel raggio di circa cinquecento metri, tramite il quale condividere e propagare l’accesso ad Internet, anche se molto remoto, a tutte le macchine agganciate.
Lo schermo ad alta risoluzione di 7,5” è stato pensato per essere visto all’aperto in piena luce diurna ed è imperniato in modo da girare su se stesso o ripiegarsi a rovescio per ridurre le dimensioni durante la lettura o le attività di gioco in cui la tastiera non è indispensabile.
L’assorbimento d’energia è bassissimo: circa 2 watt, il 10% di quello richiesto da un normale laptop. Nelle zone prive d’elettricità, XO potrà essere alimentato da un generatore tenuto in mano, caricato tramite modesti movimenti discontinui.
La tastiera gommata è stata concepita per essere molto resistente sia alle sollecitazioni meccaniche che alla sporcizia cosí come all’acqua. L’involucro della macchina è immaginato per reggere circa cinque anni d’uso in presenza di una intensa radiazione solare.
Il sistema operativo, cuore del laptop, è basato su software open-source Linux, e si stacca completamente da prodotti commerciali basati su Windows o Mac. Sarà incluso un particolare browser Internet, un word-processor, dei giochi e un set di strumenti per consentire un’ampia varietà di attività musicali.
I bambini potranno condividere fra loro foto, video, audio e testo in rete creati tramite l’hardware incorporato e lavorare insieme a dei progetti o generare della musica. Probabilmente (ed è quanto auspicano le persone che hanno lavorato al progetto) i piccoli utenti troveranno mille altre inaspettate modalità d’utilizzo del mezzo.
Se, per un verso, si pensa di offrire un certo grado d’istruzione preventiva all’uso, dall’altro s’ipotizza che ci sarà una propagazione del sapere dovuta alla possibilità di comunicare in rete molto facilmente.
L’uso del computer da parte dei pargoli, oltre a diminuire le attività più pedanti e mnemoniche, dovrebbe servire a secondarne e svilupparne la creatività. Probabilmente la messa in comune di tante informazioni servirà a discuterle, formulando osservazioni costituendo così, in teoria, un veicolo formidabile per la propagazione della conoscenza. Un modo pacifico per cercare di cambiare il mondo.
Nei paesi più poveri c’è però il pericolo, reale, che il piccolo fortunato, se non di suo – novello Pinocchio –, si venda per due soldi il moderno Abecedario, piccolo capitale, magari spinto dai genitori. E che si crei un iniquo mercato parallelo, alieno dalle intenzioni iniziali. Per evitare che d’un oggetto sí curioso e bello si faccia mercimonio, qualcuno ha proposto di metterlo in vendita ad un prezzo molto, molto più alto, oltre che per stroncare sul nascere le speculazioni, pure per finanziare degnamente la più che meritoria impresa. Ma, ad ora, un recente comunicato ufficiale lo esclude. Aggiornamento: Il 25 settembre 2007, Negroponte ha annunciato il progetto Give 1 Get 1: a partire dal 12 novembre, per due settimane, i nordamericani potranno acquistarne uno a 399$ finanziando cosí l’acquisto di un altro esemplare destinato ai meno abbienti.
Gabriele Toneguzzi
Articolo pubblicato ne Il Giornale dell’Architettura (Giornale del design), Marzo 2007
Materiali Olpc wiki Istruzioni per emulare Olpc come macchina virtuale (sia su Mac che suWin); (Coi Mac PowerPc – non Intel – suggerisco Qemu al posto di Wmware)articolo
oppure qui
articolo (pag.2)
Prospettive future di costo
Libia e Pakistan scelgono la concorrenza (31 Ottobre 2007)
Lula e Negroponte con l’Olpc, 24 novembre 2006; foto di Gui Felitti
Criador e criatura (creatore e creatura), 24 novembre 2006; foto di Gui Felitti
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, posted on 14 Aprile 2007 at 09:02, filed under
buongiorno
grazie per la bella novità e sono super soddisfatta perché cosi i ns bimbi del Burkina Faso
potranno collegarsi al PC.
Ottima idea un abbraccio
daniela
Sono, se possibile, più contento di lei: tuttavia non si può tacere il fatto che i problemi non mancano. Tra tanti, il prezzo: l’apparato costa ancora 170$, secondo questo sito
Articolo (Marianne-en-ligne)
e pare pure che i pargoli, scandalizzando i Wasp, se ne servano per visitare siti poco edificanti. Fortunatamente (a mio parere) sembra sarà messa in vendita una versione, pare a 350$, per i paesi ricchi stroncando, si spera, le ipotetiche speculazioni che potrebbero nascere dall’impossibilità di possedere l’oggetto. La strada è tracciata. Io faccio il tifo per questa iniziativa.
Saluti,
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